La displasia dell’anca nel cane: cos’è, sintomi, cause e cura

La displasia dell’anca è una malattia che si manifesta nella fase di crescita del cane e consiste in una malformazione delle articolazioni che provoca dolore e rende difficile la normale vita quotidiana del cane che ne è colpito.
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La displasia dell’anca nel cane è una condizione ortopedica che si manifesta durante la fase di crescita del cane, in particolare nei primi mesi o anni di vita, quando le articolazioni stanno ancora sviluppandosi. Si tratta di una malformazione congenita dell’articolazione coxofemorale, in cui la testa del femore non si adatta correttamente alla cavità dell’acetabolo, causando instabilità e un’usura anomala della cartilagine. Con il passare del tempo, questo disallineamento può provocare infiammazione, dolore acuto e progressivo danno alle strutture articolari, fino a limitare gravemente la mobilità del cane.

La displasia dell’anca può rendere difficile per il cane compiere attività quotidiane come camminare, correre, salire le scale o persino alzarsi dal pavimento. In alcuni casi, la condizione può progredire fino a causare artrite secondaria, con un peggioramento dei sintomi nel tempo. Se il tuo cane presenta sintomi sospetti come zoppia, difficoltà nei movimenti o una postura anomala, è fondamentale riconoscere i segnali in modo tempestivo, poiché un intervento precoce può fare una grande differenza nel trattamento e nel miglioramento della qualità della vita del tuo animale. Intervenire in tempo può aiutare a ridurre il dolore e prevenire il peggioramento della condizione, garantendo al tuo cane una vita più confortevole e attiva.

Displasia dell’anca nel cane: cos’è?

La displasia dell’anca è una patologia ortopedica congenita che colpisce l’articolazione coxo-femorale, quella cioè che connette il femore con il bacino. In condizioni normali, la testa del femore si inserisce perfettamente nella cavità acetabolare del bacino, consentendo all’articolazione di muoversi in modo fluido e senza dolore. Tuttavia, nei cani affetti da displasia dell’anca, questa articolazione non si sviluppa correttamente durante la crescita, e la testa del femore non si allinea in modo adeguato con l’acetabolo. Questa incongruenza anatomica causa una stabilità ridotta nell’articolazione, che porta a un movimento anomalo e disfunzionale.

Di conseguenza, si verificano danni progressivi alle cartilagini che rivestono le ossa, facilitando l’usura e l’infiammazione articolare. Questo processo degenerativo può evolvere in artrosi, una condizione in cui le cartilagini si deteriorano irrimediabilmente, portando a dolore cronico, rigidità, difficoltà nei movimenti e zoppia. Nei casi più gravi, possono verificarsi lussazioni, ovvero lo spostamento della testa del femore fuori dalla sua sede naturale, con conseguenti danni significativi all’articolazione.

La displasia dell’anca è una malattia di origine ereditaria, trasmessa da uno o entrambi i genitori affetti dalla stessa condizione. Pertanto, è più comune in razze predisposte geneticamente, come il Pastore Tedesco, il Labrador, il Rottweiler e il Bulldog Inglese. Tuttavia, oltre alla predisposizione genetica, diversi fattori ambientali e comportamentali possono influenzare l’evoluzione della displasia.

Un’attività fisica eccessiva, soprattutto nelle fasi di crescita, può mettere un carico eccessivo sull’articolazione già instabile, accelerando il processo di usura delle cartilagini. Un’alimentazione non equilibrata, con un eccesso di calorie o un apporto inadeguato di nutrienti essenziali per la salute delle articolazioni, può contribuire a un aumento del rischio di displasia e al peggioramento della sua gravità. In particolare, un peso corporeo elevato può aggravare la condizione, poiché l’eccesso di massa grassa e muscolare sollecita ulteriormente le articolazioni, aumentando il rischio di danni strutturali.

La displasia dell’anca, se non trattata adeguatamente, può compromettere significativamente la qualità della vita del cane, limitando la sua mobilità e provocando dolore cronico. Tuttavia, con una diagnosi precoce, un’adeguata gestione del peso, una corretta alimentazione, l’adozione di terapie fisiche e, nei casi più gravi, interventi chirurgici, è possibile migliorare significativamente la condizione del cane e consentirgli di vivere una vita più attiva e confortevole.

Displasia delle zampe posteriori

La displasia delle zampe posteriori nel cane è una condizione che colpisce principalmente l’articolazione dell’anca, causando instabilità e danni alla cartilagine. Sebbene il termine non sia specifico, viene comunemente utilizzato per riferirsi alla displasia dell’anca, una malformazione congenita che influisce sulle zampe posteriori, provocando dolore e difficoltà nei movimenti. I cani con questa condizione possono manifestare zoppia, rigidità, difficoltà nel salire le scale o nel sedersi e alzarsi, e andatura anomala. La displasia dell’anca è solitamente di natura genetica, ma fattori ambientali come una crescita rapida nei cuccioli di taglia grande o un’alimentazione scorretta possono contribuire al suo sviluppo.

Il trattamento dipende dalla gravità della condizione: nei casi più lievi, si può gestire con modifiche dell’attività fisica, controllo del peso e l’uso di integratori per le articolazioni, mentre nei casi più gravi possono essere necessari farmaci antidolorifici o interventi chirurgici, come l’inserimento di protesi d’anca. La prevenzione include una dieta equilibrata, il controllo del peso e l’esercizio fisico moderato, specialmente nelle razze predisposte, e l’esecuzione di screening genetici per ridurre i rischi di sviluppare la patologia.

Displasia dell’anca: quali sono le razze predisposte?

La displasia dell’anca è una malattia che colpisce principalmente i cani di taglia grande, gigante e media, ma può interessare anche razze di taglia piccola e meticci, seppur con minore frequenza. In particolare, alcune razze sono geneticamente più predisposte a sviluppare questa condizione a causa di fattori ereditari legati alla struttura anatomica dell’articolazione coxo-femorale. Questi cani hanno un rischio maggiore di sviluppare displasia dell’anca a causa della loro conformazione fisica, del peso e della velocità di crescita durante la fase di sviluppo.

  • Alaskan Malamute: Questa razza di cane da lavoro, di taglia grande, è predisposta a sviluppare displasia dell’anca a causa della sua muscolatura sviluppata e del peso corporeo che mette sotto stress le articolazioni.
  • Alano: È particolarmente predisposto alla displasia dell’anca. L’elevato peso corporeo e la struttura muscolosa esercitano una forte pressione sulle articolazioni coxo-femorali, aumentando il rischio di instabilità e usura della cartilagine.
  • Boxer: I Boxer, noti per la loro energia e vivacità, sono una razza che può soffrire di displasia dell’anca, soprattutto se sottoposti a un’attività fisica eccessiva durante la crescita, che può stressare le articolazioni ancora in fase di sviluppo.
  • Bovaro del Bernese: La sua struttura robusta e il peso elevato mettono una pressione significativa sulle articolazioni coxo-femorali, aumentando il rischio di instabilità e usura della cartilagine. La displasia può portare a difficoltà nei movimenti, dolore e, se non trattata, artrosi.
  • Bulldog Inglese: Nonostante la loro taglia relativamente più piccola rispetto ad altre razze, i Bulldog Inglesi, con la loro struttura compatta e robusta, sono vulnerabili alla displasia dell’anca. La conformazione corporea di questa razza può contribuire a un malfunzionamento dell’articolazione.
  • Cane Corso: È una razza di cane molossoide di taglia grande. A causa della sua muscolatura robusta e della sua costituzione imponente, il Cane Corso è predisposto alla displasia dell’anca. La rapida crescita e l’elevato peso corporeo esercitano una pressione sulle articolazioni coxo-femorali, aumentando il rischio di instabilità e usura della cartilagine, con conseguente dolore e difficoltà nei movimenti.
  • Dobermann: È una razza di cane di taglia grande, caratterizzata da un corpo slanciato e muscoloso, ed è conosciuto per il suo temperamento coraggioso e protettivo. Nonostante la sua forza e agilità, il Dobermann è predisposto a sviluppare displasia dell’anca, una condizione che colpisce le articolazioni coxo-femorali. La sua muscolatura sviluppata e il suo peso elevato mettono pressione sulle articolazioni, aumentando il rischio di usura e infiammazione della cartilagine.
  • Dogue de Bordeaux: È particolarmente predisposto alla displasia dell’anca. La combinazione di crescita rapida durante la fase di sviluppo e il peso elevato esercita una forte pressione sulle articolazioni coxo-femorali, aumentando il rischio di instabilità e usura della cartilagine.
  • Golden Retriever: Come i Labrador, anche i Golden Retriever sono frequentemente colpiti da displasia dell’anca. La loro taglia media-grande e la loro struttura corporea li rendono suscettibili a questa patologia se non vengono adottati corretti stili di vita e di alimentazione.
  • Labrador Retriever: I Labrador, noti per la loro grandezza e il loro temperamento attivo, sono una razza particolarmente predisposta alla displasia dell’anca. La loro rapida crescita e il loro peso relativamente elevato possono causare problemi all’articolazione coxo-femorale se non vengono gestiti correttamente.
  • Lupo Cecoslovacco: È una razza di cane di taglia grande. A causa della sua struttura fisica e della predisposizione genetica, questa razza è particolarmente vulnerabile alla displasia dell’anca. La crescita rapida e il peso corporeo elevato possono mettere sotto stress le articolazioni, aumentando il rischio di sviluppare instabilità articolare, usura della cartilagine e, nei casi più gravi, artrosi.
  • Mastino Napoletano: Razza molossoide di taglia gigante, i Mastini Napoletani sono particolarmente soggetti a problemi articolari, tra cui la displasia dell’anca, a causa della loro enorme massa corporea che esercita una pressione significativa sulle articolazioni.
  • Newfoundland: Il Newfoundland è un altro cane di taglia gigante che, a causa della sua struttura robusta e della tendenza a guadagnare peso facilmente, può essere soggetto a displasia dell’anca. La sua predisposizione genetica, insieme a un’alimentazione inadeguata o a un eccesso di attività fisica, può aggravare il problema.
  • Pastore Maremmano: Può essere soggetto a displasia dell’anca, una patologia che colpisce principalmente le razze di taglia grande. La predisposizione genetica, insieme a fattori come un’alimentazione inadeguata e un peso corporeo eccessivo, può aumentare il rischio di sviluppare problemi articolari che compromettono la sua mobilità e la qualità della vita.
  • Pastore Tedesco: Questa razza è una delle più comuni tra quelle colpite da displasia dell’anca. La sua costituzione muscolosa e il peso corporeo elevato mettono sotto stress l’articolazione, aumentando il rischio di instabilità articolare e usura della cartilagine.
  • Rottweiler: I Rottweiler sono cani di taglia grande che, oltre alla predisposizione genetica, hanno una muscolatura molto sviluppata. Questo può mettere una pressione eccessiva sulle articolazioni, favorendo lo sviluppo di displasia dell’anca.
  • San Bernardo: Conosciuti per le loro enormi dimensioni, i San Bernardo sono tra i cani di taglia gigante più inclini alla displasia dell’anca. La crescita rapida e il peso elevato contribuiscono a un aumento del rischio di danni articolari.
  • Setter: Nelle sue varianti come l’Irish Setter, l’English Setter e il Gordon Setter, è una razza di taglia media-grande, conosciuta per la sua energia, agilità e il suo spirito da cacciatore. Sebbene non sia tra le razze più predisposte, anche il Setter può sviluppare displasia dell’anca, soprattutto nei soggetti che sono sottoposti a sforzi fisici eccessivi durante la crescita.
  • Terranova: È predisposto alla displasia dell’anca. La sua crescita rapida e l’elevato peso corporeo mettono sotto stress le articolazioni coxo-femorali, aumentando il rischio di instabilità, usura della cartilagine e, con il tempo, artrosi.

Cause della displasia dell’anca nel cane

La displasia è una malattia multifattoriale, ovvero una malattia causata da diversi fattori: ereditari, ambientali e nutrizionali. Si può manifestare in modo grave o meno grave nei primi 6 mesi di vita, periodo in cui il cucciolo è in crescita e quindi più vulnerabile a fenomeni esterni di tipo nutrizionale o ambientale.

Come malattia multifattoriale, la displasia dell’anca è causata da una combinazione di diversi fattori, che spaziano da cause genetiche, ambientali e nutrizionali. Ma, la causa che contribuisce maggiormente a determinare la patologia è di natura genetica.

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Una chiara lastra che mostra i segni di displasia nell’anca del cane

Causa genetica della displasia nel cane

La predisposizione genetica è uno dei principali fattori che contribuiscono alla displasia dell’anca. La malformazione dell’articolazione coxo-femorale, che porta alla displasia, è spesso ereditaria.

Alcune razze di cani, specialmente quelle di taglia grande e gigante, come il Pastore Tedesco, il Labrador, il Rottweiler, e l’Alano, sono particolarmente vulnerabili. I cani con una storia familiare di displasia dell’anca sono più propensi a svilupparla, anche se non è garantito che tutti i cuccioli di un cane affetto da questa condizione svilupperanno la patologia.

La displasia può essere trasmessa attraverso geni recessivi, il che significa che un cane può essere portatore senza manifestare direttamente i sintomi. È fondamentale che gli allevatori selezionino accuratamente i soggetti per evitare la trasmissione della malattia.

La probabilità che da genitori con displasia nascano cuccioli colpiti dalla stessa malattia è molto elevata, ma può manifestarsi anche nel caso in cui il genitore è portatore sano pur non presentando la displasia dell’anca.

Cause nutrizionali e ambientali della displasia nel cane

Alimentazione scorretta con eccessi o carenze di principali nutrienti come calcio, fosforo e proteine possono predisporre la malattia e alterarne la gravità. I fattori ambientali svolgono un ruolo significativo nell’insorgenza e nell’aggravamento della displasia dell’anca. Durante i primi mesi di vita, quando il cane sta ancora crescendo, un ambiente sbagliato può accelerare lo sviluppo della malattia.

Ad esempio, un’attività fisica troppo intensa o un eccessivo sforzo fisico durante la fase di crescita può sollecitare eccessivamente le articolazioni in via di sviluppo, provocando danni o usura prematura. Questo è particolarmente vero per le razze di taglia grande, che necessitano di un’attenzione particolare nella gestione dell’attività fisica. Inoltre, un ambiente inadeguato, come superfici troppo dure o un’esposizione a condizioni di vita stressanti, può influire negativamente sullo sviluppo delle articolazioni.

Un’elevata attività fisica in terreni accidentati o pavimenti lisci, movimenti incontrollati e repentini e l’aumento di peso possono causare stress alle articolazioni. Queste cause possono incidere negativamente sull’evoluzione della malattia ma se il cane non ha una predisposizione genetica, questi fattori non sono i responsabili della manifestazione della malattia.

Interazione tra fattori che possono incentivare la displasia dell’anca

In molti casi, la displasia dell’anca non è determinata da un singolo fattore, ma dall’interazione di diversi elementi. Ad esempio, un cane geneticamente predisposto può non sviluppare la displasia se vive in un ambiente protetto con una dieta sana e una corretta gestione fisica. Al contrario, un cane con una predisposizione genetica che viene alimentato male o sottoposto a un’eccessiva attività fisica durante la crescita può sviluppare la displasia anche se inizialmente non manifesta segni di patologia.

Sintomi della displasia dell’anca

I sintomi della displasia dell’anca nel cane possono variare in base alla gravità della condizione e all’età dell’animale, ma in generale includono segni di dolore articolare, difficoltà nei movimenti e alterazioni comportamentali. I sintomi manifestati dal cane che soffre di displasia dell’anca sono l’andatura rigida, postura anomala, difficoltà a sedersi, alzarsi o a salire le scale, riluttanza al movimento e al gioco, dolore agli arti posteriori.

Nello specifico sintomi di displasia differenti possono manifestarsi in modo più o meno grave sia in un cucciolo che in un cane adulto, scopriamo quali sono.

Sintomi di displasia dell’anca nel cane cucciolo

  • Andatura a coniglio: è un segno caratteristico della displasia dell’anca nei cani, in particolare quando la malformazione articolare è grave. Il termine descrive un tipo di camminata in cui il cane solleva entrambe le zampe posteriori contemporaneamente, invece di alternarle come farebbe normalmente. Questo movimento errato, che ricorda quello di un coniglio che salta, si verifica per evitare di fare pressione sull’anca colpita, cercando di ridurre il dolore e l’infiammazione causati dalla displasia.
  • Andatura scoordonata: il cane cammina in modo rigido, spesso con le zampe posteriori allargate per cercare di evitare il dolore che si verifica quando la testa del femore non si inserisce correttamente nell’acetabolo. Questa andatura può essere accompagnata da un movimento scoordinato delle zampe posteriori, con il cane che evita di piegare completamente le articolazioni dell’anca.
  • Atrofia muscolare: Poiché la displasia dell’anca provoca dolore e difficoltà nei movimenti, il cane tende a evitare di utilizzare le gambe posteriori in modo corretto. Con il tempo, ciò può causare un’atrofia muscolare nelle zampe posteriori, poiché i muscoli non vengono sollecitati correttamente. L’atrofia può essere visibile in modo evidente, con una riduzione della massa muscolare nelle cosce.
  • Zoppia o zoppicamento: Uno dei segni più evidenti della displasia dell’anca è la zoppia nel cane, che può manifestarsi soprattutto nelle zampe posteriori. Il cane potrebbe fare fatica a camminare, soprattutto dopo attività fisiche o quando si alza da una posizione distesa. La zoppia può essere intermittente o diventare più persistente con il tempo, a seconda della gravità della malformazione articolare.
  • Rigidità e difficoltà nei movimenti: Difficoltà ad alzarsi e a muoversi. il Cane ha un movimento irregolare e a può mostrare una rigidità articolare, specialmente al mattino o dopo un periodo di riposo. Potrebbe essere più lento nel muoversi e mostrare difficoltà nell’eseguire movimenti che richiedono una certa flessibilità, come salire le scale o saltare. Con il progredire della malattia, questa rigidità può diventare più evidente anche durante attività quotidiane come camminare o correre.
  • Manifesta dolore in fase di seduta: Un cane affetto da displasia dell’anca può mostrare segni di dolore o disagio quando si siede. Questo accade perché la posizione seduta può mettere pressione sulle articolazioni dell’anca, che non si allineano correttamente a causa della malformazione. Il cane potrebbe alzarsi con difficoltà, muoversi lentamente o assumere una posizione scomoda per cercare di alleviare il dolore.
  • Limping (Zoppicare) dopo l’esercizio fisico: I cani con displasia dell’anca possono zoppicare o avere difficoltà a camminare subito dopo un’attività fisica, come una passeggiata o un gioco. Questo accade perché l’articolazione dell’anca, non essendo stabile, subisce maggiore stress quando il cane è in movimento. Dopo il riposo, la zoppia può ridursi, ma tenderà a ripresentarsi con l’aumento dell’attività fisica.
  • Rifiuto di salire o scendere le scale: Un cane con displasia dell’anca potrebbe avere difficoltà o rifiutarsi di salire o scendere le scale. Questo è un chiaro segno che le articolazioni coxo-femorali non riescono a muoversi fluidamente, causando dolore e disagio al cane. Allo stesso modo, può avere problemi anche a saltare o a salire su superfici elevate, come letti o divani.
  • Riduzione della mobilità: il cane potrebbe evitare attività fisiche che normalmente farebbe, come correre o giocare, a causa del dolore e dell’inconveniente provocato dalla displasia. La difficoltà nei movimenti può portare anche a una riduzione dell’attività generale, con il cane che preferisce riposare più a lungo o evitare di camminare troppo.

Diagnosi preventiva displasia dell’anca nel cane

La diagnosi preventiva della displasia dell’anca è fondamentale per individuare la patologia in modo precoce e intervenire tempestivamente per migliorare la qualità della vita del cane. La displasia dell’anca, se non diagnosticata e trattata in tempo, può causare dolore cronico, difficoltà nei movimenti e, nei casi più gravi, degenerazione articolare che porta ad artrosi.

La diagnosi all’anca con studio radiografico è indicata a partire dai 4 mesi di età nelle razze già predisposte e in tutti i cani di taglia grande e gigante. Nel caso di un cane con razza predisposta, intervenire preventivamente con esami radiografici e nell’eventualità di displasia con interventi chirurgici preventivi, può garantire al tuo cane una qualità della vita normale.

Cura, trattamento e prevenzione

Il trattamento e la cura della displasia dell’anca nel cane dipendono da vari fattori, tra cui il grado di gravità della patologia, l’età del cane, il momento della diagnosi e la presenza di altri problemi di salute. La displasia può essere trattata con approcci preventivi se diagnosticata precocemente, oppure con trattamenti medici e chirurgici se la condizione è più avanzata.

Trattamento e cura della displasia dell’anca possono variare in base al periodo in cui viene diagnosticata o al grado della patologia. Il veterinario che ha in cura il cane con displasia, individuata precocemente, può decidere se intervenire con una terapia preventiva o con una terapia medica nel caso di displasia grave. In genere il trattamento della displasia può consistere in:

  • Terapia preventiva: nel caso di una displasia individuata in fase iniziale, bisogna evitare un’alimentazione troppo ricca o scarsa di nutrienti e renderla quanto più varia possibile per ridurre o mantenere costante il peso corporeo del cane, così da evitare il gravare del peso sulle articolazioni.
    Bisogna evitare un’eccessiva attività fisica ma è consigliata un’attività fisica costante e moderata per migliorare il tono della muscolatura.
  • Terapia farmacologica: il veterinario può consigliare la somministrazione dei farmaci nel caso in cui il cane presenta altre patologie che rendono impossibile un’eventuale operazione.
  • Intervento chirurgico: se il cane presenta displasia grave all’anca e dunque presenta un’articolazione compromessa si procede con l’impianto di una protesi, nel caso di un cucciolo si può intervenire con la sinfisiodesi pubica, un intervento chirurgico poco invasivo e indicato per evitare il peggiorare della patologia.
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Un tutore designato alla cura e trattamento della displasia dell’anca

I consigli del veterinario

I consigli per la gestione della displasia dell’anca nel cane sono: una diagnosi precoce, il controllo del peso e un’attività fisica adeguata.

È fondamentale monitorare regolarmente la salute articolare del cane, in particolare nelle razze predisposte, per evitare il peggioramento della condizione. In caso di sintomi evidenti, consultare tempestivamente il veterinario per individuare il trattamento più adatto.

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Quando fare la diagnosi della displasia dell’anca

La displasia dell’anca è una patologia che può influenzare significativamente la qualità della vita del cane, ma con una diagnosi precoce e un trattamento adeguato, è possibile gestirla efficacemente. Ecco alcuni consigli del veterinario su come affrontare e trattare la displasia dell’anca:

Cani di razze predisposte (adulti)

Per le razze di cane predisposte geneticamente alla displasia dell’anca (come il Pastore Tedesco, il Labrador, l’Alano, il Rottweiler e altre razze di taglia grande o gigante), è consigliabile fare un controllo periodico anche durante l’età adulta, dopo i 12 mesi di vita, soprattutto se il cane mostra segni di dolore articolare, rigidità o difficoltà nei movimenti. In alcuni casi, anche se il cane sembra sano, una radiografia preventiva può rivelare una displasia non ancora sintomatica.

Controllo dopo traumi o interventi

Se il cane ha subito traumi o incidenti che hanno coinvolto l’anca (come una caduta o un colpo), è importante eseguire una diagnosi preventiva per escludere danni all’articolazione che potrebbero sviluppare displasia o artrosi in futuro.

Durante il controllo annuale di salute

Anche se non ci sono segni evidenti di displasia, è consigliabile eseguire una visita veterinaria annuale completa. Durante questi controlli, il veterinario potrebbe identificare segni di instabilità articolare o di altri problemi ortopedici che necessitano di ulteriori accertamenti.

In caso di sintomi sospetti

Se si notano segni sospetti come zoppia, difficoltà a salire le scale, rigidità articolare, cambiamenti nell’andatura (come l’andatura a coniglio), dolore alla seduta o evitamento dell’attività fisica, è importante consultare il veterinario senza aspettare. Un’analisi precoce può consentire di identificare la displasia prima che il danno articolare diventi grave.

Gradi di displasia dell’anca del cane

Nelle radiografie effettuate per diagnosticare un’eventuale presenza della malattia, possono emergere diversi gradi di displasia:

  • Grado A – nessun segno di displasia dell’anca: la testa del femore e l’acetabolo sono congruenti tra loro, il bordo acetabolare rivolto verso la testa del femore è leggermente arrotondato, lo spazio articolare è uniforme. 
  • Grado B – articolazione dell’anca quasi normale: la testa del femore e l’acetabolo presentano una leggera incongruenza.
  • Grado C -leggera displasia dell’anca: la testa del femore e l’acetabolo sono incongruenti e possono essere presenti delle irregolarità nella testa o collo del femore.
  • Grado D – media displasia dell’anca: l’incongruenza tra testa del femore e acetabolo con presenza di sublussazione sono ben evidenti.
  • Grado E – grave displasia dell’anca: lussazione o sublussazione con modificazione dell’anca di tipo displastico, deformazione della testa del femore e presenza di segni osteoartrosi.

La displasia dell’anca del cane può essere gestita con l’aiuto della Cartella Clinica

La displasia dell’anca del cane può essere curata e gestita al meglio con la Cartella Clinica Gratuita di DoctorVet e del tuo veterinario. Crea un account e registra il tuo pet. Crea note e promemoria per un efficace supporto alla guarigione del tuo animale. Salva trattamenti periodici, diagnosi, prescrizioni, esami e referti. Hai già un account? Login.

FAQ – Domande e risposte sulla displasia dell’anca del cane

La displasia è una patologia grave ma con le dovute cure preventive per ridurre l’avanzare della malattia, si può garantire al cane una vita normale fino all’età adulta.

Un cane con displasia dell’anca manifesta diversi sintomi come andatura rigida, postura anormale, difficoltà a sedersi, alzarsi o a salire le scale e si dimostra poco propenso al movimento e al gioco.

Se il cane ha poca voglia di giocare, si siede spesso mentre corre o gioca, e si muove in modo irregolare, potrebbe essere affetto da displasia dell’anca.

I cani affetti da displasia di solito manifestano difficoltà nella normale funzione motoria, difficoltà a salire le scale, difficoltà ad alzarsi, resistenza all’esercizio fisico e al gioco.

Un cane con displasia quando cammina non lo fa normalmente, ma tende a tenere entrambe le zampe unite o saltellare su di esse.

La displasia è ereditaria, dunque inevitabile, ma si può alleviare la sua gravità con alimentazione ipocalorica per evitare il sovrappeso e con attività fisica moderata.

I primi segnali di displasia dell’anca nel cane possono includere zoppia, difficoltà nel sedersi o alzarsi, andatura rigida, evitamento delle attività fisiche (come salire le scale o correre) e dolore alla zona pelvica. Alcuni cani possono anche camminare con un’andatura a “coniglio”, sollevando entrambe le zampe posteriori contemporaneamente per evitare il dolore.

È consigliabile iniziare a monitorare la salute delle articolazioni del cane già a partire dai 6-12 mesi di vita, specialmente per le razze predisposte alla displasia dell’anca. Durante questo periodo, l’articolazione dell’anca è in fase di sviluppo e può essere utile eseguire delle radiografie preventive. Se il cane mostra segni di dolore o difficoltà nei movimenti, una valutazione veterinaria tempestiva è fondamentale.

Esistono alcune opzioni naturali o alternative che possono aiutare a gestire i sintomi della displasia dell’anca, come l’uso di integratori alimentari (glucosamina, condroitina, omega-3) che supportano la salute articolare, e fisioterapia (come l’idroterapia o il massaggio) che può migliorare la mobilità e ridurre il dolore. Tuttavia, è sempre importante consultare un veterinario prima di intraprendere trattamenti alternativi per garantire che siano sicuri ed efficaci per il tuo cane.

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