Osteosarcoma cane: sintomi, diagnosi, trattamento e alimentazione

L’osteosarcoma è un tumore osseo maligno aggressivo che colpisce principalmente cani di taglia grande (Rottweiler, Alano, San Bernardo). Le cause includono fattori genetici, crescita rapida e traumi. I sintomi sono zoppia persistente, gonfiore osseo, dolore intenso e fratture spontanee. La diagnosi avviene tramite radiografie e biopsia. Il trattamento prevede amputazione seguita da chemioterapia, con sopravvivenza media di 10-12 mesi. L’alimentazione deve essere ricca di proteine di qualità, povera di carboidrati e ricca di omega-3. La gestione del dolore è fondamentale per la qualità della vita.
osteosarcoma cane sintomi cura e prevenzione

L’osteosarcoma è una malattia multifattoriale influenzata da fattori genetici, ambientali e fisici. I principali fattori di rischio includono predisposizione genetica specifica in razze grandi come Rottweiler, Alano, Golden Retriever e San Bernardo. La taglia corporea gioca un ruolo cruciale: cani giganti sono più soggetti al tumore per via delle ossa lunghe e del carico che sopportano. Una crescita ossea particolarmente rapida nei cuccioli di razze grandi aumenta la suscettibilità a mutazioni genetiche. Altri fattori includono traumi ossei ripetuti, esposizione a radiazioni ionizzanti e possibili impatti ormonali legati alla castrazione precoce.

I sintomi dell’osteosarcoma iniziano in modo subdolo ma diventano rapidamente gravi e debilitanti. Il primo segnale è una zoppia persistente senza apparente trauma, che non migliora con riposo o antinfiammatori. Segue un dolore localizzato intenso e profondo all’osso, accompagnato da gonfiore o rigonfiamento duro nella zona colpita. Il cane mostra letargia, ridotta attività fisica e riluttanza a usare l’arto interessato. Nei casi avanzati possono verificarsi fratture patologiche spontanee, perdita di appetito, dimagrimento e atrofia muscolare dell’arto coinvolto. Se presenti metastasi polmonari, compaiono tosse persistente, respiro affannoso e intolleranza allo sforzo.

Il trattamento più comune è l’amputazione dell’arto colpito, seguita da chemioterapia per rallentare la diffusione del tumore. L’amputazione rimuove completamente il tumore primario e molti cani si adattano bene alla vita su tre zampe. La chemioterapia post-chirurgica con farmaci come carboplatino o doxorubicina tratta le metastasi microscopiche già presenti. In alternativa, la chirurgia conservativa (limb-sparing) mantiene l’arto ma richiede tecniche specialistiche. La radioterapia può essere usata in modo palliativo per ridurre il dolore. Il trattamento palliativo include farmaci antidolorifici (FANS, oppioidi, bisfosfonati), supporti ortopedici, fisioterapia e agopuntura. L’alimentazione specifica supporta il sistema immunitario durante le terapie.

Non esistono metodi di prevenzione certi, ma una diagnosi precoce e l’attenzione ai segnali iniziali possono migliorare notevolmente la prognosi. I controlli veterinari regolari sono essenziali, specialmente per razze predisposte e cani anziani, permettendo di identificare zoppie sospette precocemente. Per razze a rischio, informarsi sull’anamnesi familiare prima dell’acquisto può essere utile. Mantenere il cane in forma riduce lo stress osseo, mentre va evitata attività eccessiva in cuccioli di taglia gigante. È fondamentale indagare tempestivamente qualsiasi zoppia che non migliori in 5-7 giorni e non ignorare mai gonfiori duri o dolorosi su arti o costole, richiedendo subito valutazione veterinaria specialistica.

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I sintomi più comuni sono zoppia persistente, gonfiore o massa palpabile sull’osso colpito, dolore alla palpazione, fratture spontanee, letargia e perdita di appetito.

La diagnosi si effettua tramite radiografie, biopsia dell’osso, esami del sangue e, se necessario, TAC o risonanza magnetica per valutare l’estensione del tumore e la presenza di metastasi.

ll trattamento più comune è l’amputazione dell’arto colpito, seguita da chemioterapia per rallentare la diffusione del tumore. In alcuni casi si valuta anche la radioterapia e sempre si accompagna a una gestione efficace del dolore.

Senza trattamento, la sopravvivenza media è di circa 1-2 mesi. Con trattamento (amputazione e chemioterapia), alcuni cani possono vivere 9-12 mesi, in rari casi anche più a lungo.

Non esistono metodi di prevenzione certi, ma una diagnosi precoce e l’attenzione ai segnali iniziali possono migliorare notevolmente la prognosi.

Razze di grande taglia o giganti come Rottweiler, Alano, San Bernardo, Levriero Scozzese e Labrador sono più predisposte a sviluppare osteosarcoma.

Sì, il tumore è spesso doloroso, soprattutto nella fase avanzata. È fondamentale intervenire con farmaci antidolorifici e terapie adeguate per migliorare la qualità di vita del cane.

Sì, l’osteosarcoma è una forma di tumore osseo maligno molto aggressiva, con elevata probabilità di metastasi, soprattutto ai polmoni.

Sì, molti cani si adattano sorprendentemente bene alla vita su tre zampe. Con un’adeguata riabilitazione, possono continuare a muoversi con autonomia.

L’alimentazione deve essere ricca di proteine di qualità, grassi sani (omega-3), e facilmente digeribile. È consigliato farsi seguire da un veterinario nutrizionista.

Che cos’è l’osteosarcoma nel cane

L’osteosarcoma è un tumore maligno che si sviluppa all’interno delle ossa. È una delle forme di cancro più comuni che colpiscono i cani, in particolare quelli di grande taglia. Si manifesta come una crescita incontrollata delle cellule ossee che normalmente contribuiscono alla formazione e al mantenimento del tessuto osseo.

Il tumore prende origine dalle cellule ossee, dette osteoblasti, che sono responsabili della sintesi della matrice ossea. Quando queste cellule diventano maligne, iniziano a crescere in modo anomalo, creando una massa tumorale. Questa massa può estendersi e distruggere il normale tessuto osseo circostante. L’osteosarcoma è caratterizzato dalla formazione di una massa solida all’interno dell’osso, che può essere visibile o palpabile come un gonfiore o un rigonfiamento nella zona interessata.

Il tumore può indebolire l’osso colpito, rendendolo fragile e incline a fratture anche con traumi minimi. La malattia è particolarmente dolorosa a causa della sua crescita che danneggia il tessuto osseo sano e invade nervi e vasi sanguigni circostanti.

L’osteosarcoma è un tipo di tumore che ha una crescita rapida e, in molti casi, può invadere altre aree del corpo attraverso il flusso sanguigno o il sistema linfatico. Questo tumore, purtroppo, è spesso difficile da trattare a causa della sua natura aggressiva e della sua tendenza a diffondersi rapidamente, specialmente ai polmoni, se non diagnosticato e trattato tempestivamente.

Cosa fare se si sospetta un osteosarcoma

Se si sospetta un osteosarcoma nel cane, è fondamentale agire con prontezza e consapevolezza, contatta appena puoi il tuo veterinario di fiducia. Intanto puoi seguire questi consigli per essere tempestivo ed efficace: 

  • Osservare i sintomi: L’osteosarcoma si manifesta con sintomi spesso evidenti come zoppia persistente, gonfiore, dolore marcato al tatto, diminuzione dell’attività fisica, perdita di peso, letargia, inappetenza
  • Consultare un veterinario: Prenota un appuntamento urgente dal veterinario, idealmente uno specializzato in oncologia veterinaria o ortopedia. Il medico inizierà con un esame clinico completo e un’anamnesi dettagliata
  • Diagnostica per immagini: Il veterinario richiederà radiografie, biopsia ossea o agoaspirato ed a volte TAC o risonanza Magnetica (opzionale, ma utile)
  • Discutere il piano terapeutico: Una volta confermata la diagnosi, il veterinario potrà proporre opzioni terapeutiche che possono spaventare, ma garantiscono una vita più sana al tuo cane, come amputazione dell’arto, chemioterapia, radioterapia (nei casi dove l’amputazione non è possibile) o terapie palliative (quando la chirurgia non è praticabile o se il tumore è troppo avanzato)
  • Supporto e cure palliative:Oltre al trattamento oncologico, il cane può aver bisogno di:
    • gestione del dolore quotidiana, attenzione a segni di metastasi, controlli periodici con radiografie o ecografie
  • Prognosi: Senza trattamento, l’ aspettativa di vita media è di 1-3 mesi, 8-12 mesi in media con amputazione + chemioterapia anche se è possibile superano l’anno; se il tumore è stato diagnosticato precocemente è possibile che il cane viva più a lungo

Cause dell’osteosarcoma nel cane

Le cause esatte dell’osteosarcoma non sono completamente note, ma si tratta di una malattia multifattoriale, cioè influenzata da una combinazione di fattori genetici, ambientali e fisici. Le principali cause e fattori di rischio si dividono in fattori esogeni e fattori endogeni.

Cause endogene dell’osteosarcoma nel cane

  • Fattori genetici e razza: alcune razze di cani hanno una predisposizione genetica all’osteosarcoma. parliamo di rottweiler, alano, pastore tedesco, golden retriever, labrador retriever, san bernardo, borzoi, levriero irlandese
  • Taglia e peso corporeo: I cani di taglia grande o gigante sono più soggetti a osteosarcoma rispetto a quelli di piccola taglia a causa delle ossa più lunghe, il loro ritmo di crescita che le rende più suscettibili a mutazioni genetiche ed il carico che sopportano
  • Crescita rapida nei cuccioli: Come già detto, una crescita ossea particolarmente veloce, soprattutto in cuccioli di razze grandi, può predisporre all’osteosarcoma
  • Mutazioni spontanee: Come in molti tumori, anche nell’osteosarcoma possono verificarsi mutazioni casuali durante la vita dell’animale.

Cause esogene dell’osteosarcoma nel cane

  • Traumi o microtraumi ripetuti: Sebbene non siano una causa diretta, traumi ossei (fratture, lesioni gravi o continue sollecitazioni) potrebbero agire da “innesco” in cani geneticamente predisposti.
  • Fattori ambientali e radiazioni: L’esposizione a radiazioni ionizzanti (es. trattamenti radioterapici passati su ossa) o sostanze chimiche tossiche potrebbero aumentare il rischio di osteosarcoma
  • Impatti ormonali: Alcuni studi hanno osservato che i cani castrati o sterilizzati precocemente possono avere a causa dell’assenza di ormoni, un rischio leggermente più alto di osteosarcoma


È da notare che l’osteosarcoma nel cane non è una malattia contagiosa e spesso non è prevenibile, ma conoscere i fattori di rischio, valutandoli con un veterinario, può aiutare ad agire precocemente.

Osteosarcoma nel cane anziano

L’osteosarcoma nel cane anziano è meno comune rispetto ai cani giovani di taglia grande, ma può comunque verificarsi, spesso con caratteristiche leggermente diverse. Comprendere come si presenta e come gestirlo nei cani anziani è fondamentale per garantire il miglior supporto possibile.

Caratteristiche dell’osteosarcoma nel cane anziano

  • L’osteosarcoma colpisce più frequentemente cani giovani-adulti (5–9 anni), soprattutto di taglia grande o gigante.
  • Nei cani anziani (>10 anni), è più raro, ma i casi sono più frequenti nelle razze piccole o medie rispetto ai cani giovani, dove domina nelle razze grandi.
  • Nei cani più vecchi, va distinto da altri tumori ossei secondari (come metastasi da carcinomi) o condrosarcomi.

Sintomi dell’osteosarcoma nel cane

sintomi dell’osteosarcoma nel cane possono iniziare in modo subdolo, ma diventano rapidamente gravi e debilitanti, colpendo principalmente le ossa lunghe degli arti, e causando problemi di mobilità e dolore.

I sintomi principali dell’osteosarcoma nel cane sono:

  • Zoppia persistente: È il primo sintomo più comune. Il cane inizia a zoppicare senza un apparente trauma. All’inizio può sembrare lieve, ma non migliora con il riposo o con i FANS (Farmaci anti infiammatori non steroidei). Con il tempo diventa più marcata o permanente.
  • Dolore localizzato: Dolore intenso e profondo, spesso all’osso, non solo all’articolazione. Il cane può lamentarsi, evitare il contatto o proteggere l’arto colpito. Peggiora progressivamente.
  • Gonfiore o rigonfiamento duro: Appare nella zona colpita, ed è una massa dura, immobile e dolorosa, non simile a un’infiammazione o un liquido articolare.
  • Letargia e affaticamento: Il cane si muove di meno, è meno attivo o sembra abbattuto, fatica a camminare, correre o salire le scale.
  • Riluttanza a usare un arto: Nei casi avanzati, il cane può evitare completamente di appoggiare la zampa malata. Spesso si accompagna a muscolatura ridotta (atrofia muscolare) dell’arto coinvolto.
  • Frattura patologica: L’osso, indebolito dal tumore, può rompersi spontaneamente o con minimi traumi. Questo causa dolore acuto e peggioramento improvviso della zoppia.
  • Perdita di appetito e peso: Come con molti tumori maligni, l’organismo inizia a consumare più energie. Possono comparire anoressia parziale o totale, dimagrimento visibile.
  • Sintomi respiratori (in caso di metastasi polmonari): Si verificano tosse persistente, respiro affannoso (dispnea) ed intolleranza allo sforzo

Diagnosi, esami e prognosi dell’osteosarcoma nel cane

La diagnosi dell’osteosarcoma nel cane, insieme agli esami diagnostici specifici e alla definizione della prognosi, è un processo fondamentale per decidere il miglior trattamento e prevedere l’evoluzione della malattia. Per questo tipo di patologie nel quale il cane può soffrire anche solo muovendosi, puoi contattare un veterinario a domicilio.

Ecco degli appunti su alcuni tipi di esami e su come avviene la diagnosi dell’osteosarcoma nel cane:

  • Esame clinico: Il veterinario valuterà: Zoppia, dolore localizzato e gonfiore, sede della lesione (spesso arti anteriori), reazione del cane al tatto sull’osso colpito, segni generali (letargia, perdita di peso)
  • Radiografie: Sono il primo strumento diagnostico chiave. Mostrano lesioni ossee aggressive, aree di distruzione ossea (osteolisi), proliferazione anomala (osteogenesi), bordi irregolari. L’ aspetto tipico è una “zona di transizione indistinta”, a volte descritto come aspetto “a raggi di sole” (sunburst). Possono anche rilevare fratture patologiche.
  • Aspirazione con ago sottile (FNA) o biopsia ossea: Gli esami che confermano la diagnosi si dividono solitamente in FNA (Citologia): (Poco invasiva, ma meno precisa, eseguita con ago sottile.); biopsia (Istologia) (Prelevando un campione di tessuto osseo si conferma il tipo esatto di tumore definitivamente.
  • Radiografie del torace o TAC del torace: Per cercare metastasi polmonari, presenti in circa il 90% dei casi entro pochi mesi. Fondamentale per la stadiazione del tumore, e più sensibile delle semplici radiografie nel rilevare piccoli noduli.
  • TAC, scintigrafia ossea o ecografia addominale: rispettivamente per valutare la reale estensione locale del tumore prima di chirurgia, individuare eventuali metastasi ossee multiple e cercare metastasi in altri organi.
  • Esami del sangue e urine: Non diagnosticano l’osteosarcoma, ma valutano la funzionalità generale dell’organismo e sono utili per capire se il cane può affrontare chirurgia o chemioterapia

Prognosi dell’osteosarcoma nel cane

La prognosi dipende da vari fattori, generalmente si divide in poche categorie:

  • Senza trattamento: Sopravvivenza media 1–3 mesi, nei quali dolore e metastasi peggiorano rapidamente
  • Amputazione senza chemioterapia: Sopravvivenza media 4–6 mesi nei quali il tumore primario viene rimosso, ma le metastasi polmonari spesso compaiono presto
    Con amputazione + chemioterapia (es. carboplatino, doxorubicina): Sopravvivenza media: 10–12 mesi, in questo caso circa il 20% dei cani vive oltre 2 anni
  • Con trattamento palliativo (farmaci antidolorifici, FANS, bisfosfonati): In questo caso l’obiettivo è migliorare qualità della vita, non curare. La sopravvivenza media è 2–4 mesi in media, ma dipende dal singolo caso

In rari casi, individuando in tempo l’osteosarcoma è possibile allungare di molto la vita del cane con un trattamento tempestivo.

Osteosarcoma nel cane cura, trattamento e prevenzione

Il trattamento dell’osteosarcoma nel cane mira a controllare il dolore, rimuovere il tumore primario e prevenire la diffusione metastatica. Purtroppo non esiste una cura definitiva, ma con terapie combinate si può migliorare significativamente la qualità della vita e, in molti casi, prolungarla di mesi o anni.

Cura e trattamento dell’osteosarcoma

  • Chirurgia (Amputazione dell’arto): È il trattamento più comune per i tumori delle ossa lunghe (radio, omero, femore, tibia). Rimuove completamente il tumore primario; inoltre il cane spesso si adatta bene a camminare su tre zampe, anche se serve valutazione ortopedica e generale prima dell’intervento.
  • Limb-sparing (conservazione dell’arto): Tecnica specialistica in cui si rimuove solo la parte di osso colpita, mantenendo la zampa. Richiede impianti ortopedici e spesso terapia post-operatoria complessa ed è disponibile solo in cliniche avanzate e con selezione accurata dei pazienti.
  • Chemioterapia: Usata dopo la chirurgia (anche amputazione) per trattare le metastasi microscopiche già presenti nel 90% dei casi. Dei farmaci comuniassociati sono carboplatino, doxorubicina, cisplatino. In generale è ben tollerata dalla maggior parte dei cani. Associata ad amputazione permette una dopravvivenza media: 10–12 mesi, nel 20% dei casi anche oltre 2 anni
  • Radioterapia: Si divide in Palliativa (riduce il dolore in caso di tumore non operabile) e curativa (più rara, in combinazione con chirurgia in centri specialistici)
  • Trattamento palliativo: Indicato per alleviare il dolore, se Il cane non può essere operato o decidi di non fare chirurgia o chemioterapia. Può includere FANS, oppioidi, bisfosfonati, gabapentin o amantadina: per dolore neuropatico, supporti ortopedici, fisioterapia, agopuntura (nei casi selezionati)

Prevenzione dell’osteosarcoma

Purtroppo, non esiste una prevenzione certa dell’osteosarcoma, ma si possono ridurre alcuni rischi e agire in modo precoce:

  • Controlli veterinari regolari: Essenziali soprattutto in cani di razze grandi o anziani. Permettono di identificare zoppie sospette prima che progrediscano
  • Attenzione alla genetica: Per le razze predisposte, se si acquista un cucciolo di razza a rischio, meglio informarsi sull’anamnesi familiare
  • Gestione del peso e dell’attività fisica: Mantenere un cane in forma riduce lo stress articolare e osseo, attività eccessiva su cuccioli di taglia gigante potrebbe aumentare il rischio
  • Indagini tempestive su zoppia persistente: se una zoppia non migliora in 5–7 giorni, va indagata a fondo; mai ignorare gonfiori duri o dolorosi su arti o costole

Alimentazione per cani con osteosarcoma

L’alimentazione di un cane con osteosarcoma deve avere come obiettivi principali:

  • Sostenere le difese immunitarie
  • Contrastare la perdita di massa muscolare e peso
  • Ridurre l’infiammazione sistemica
  • Fornire energia senza alimentare le cellule tumorali

Una dieta adeguata può migliorare la qualità della vita del cane e supportare il trattamento medico (chirurgia, chemio, palliativi).

Principi base dell’alimentazione

  • Alta in proteine di qualità: I tumori causano catabolismo muscolare: il cane perde massa anche se mangia. Le proteine animali (carne, pesce, uova) aiutano a mantenere muscoli e forze.
  • Bassa in carboidrati: I tumori usano il glucosio (zucchero) come carburante. Dieta con pochi carboidrati può aiutare a rallentare la crescita tumorale. 
  • Ricca di grassi buoni (omega-3): I grassi forniscono energia al cane senza alimentare il tumore. Gli omega-3 hanno effetto antinfiammatorio e immunomodulante.
  • Alta densità calorica: il cane può mangiare meno del solito, perché serve una dieta concentrata, inoltre conviene usare cibi molto nutrienti in poco volume, per evitare cali di peso.

Esempio dietetico (fatto in casa – da personalizzare con il veterinario)

  • Proteina: pollo cotto o manzo magro tritato (60–70%)
  • Verdure cotte: zucchine, carote, spinaci tritati (15–20%)
  • Grassi buoni: olio di salmone o cocco (1 cucchiaino ogni 10 kg)
  • Uovo cotto (1 a giorni alterni)
  • Integrazione: calcio (se non si usa osso), vitamine E, D, e probiotici

È sempre da bilanciare con l’aiuto del veterinario o nutrizionista veterinario.
Evita diete casalinghe improvvisate: possono causare squilibri.

Cibi da evitare

  • Cereali raffinati e carboidrati semplici (pane, biscotti, dolci, pasta)
  • Snack industriali con zuccheri, coloranti, conservanti
  • Latte e latticini se il cane è intollerante
  • Cibi umani ad alto contenuto di sale o grassi saturi

Integratori utili

Parla col veterinario prima di aggiungerli:

  • Olio di pesce (omega-3 EPA/DHA) – antinfiammatorio
  • Probiotici – sostegno immunitario
  • Curcumina (curcuma) – effetti antiossidanti e anticancro (con piperina)
  • Vitamina D e E – supporto immunitario
  • Glutammina – protegge la mucosa intestinale durante chemioterapia

Consigli pratici

  • Dividi i pasti in 2–3 piccoli pasti al giorno.
  • Se ha nausea: riscalda il cibo per aumentarne l’appetibilità.
  • Cambia consistenza (trita, frulla o ammorbidisci) se fatica a mangiare.
  • Offri tanta acqua fresca, specialmente con trattamenti oncologici in corso.

Consigli del veterinario contro l’osteosarcoma nel cane

Quando il veterinario è coinvolto nella diagnosi e nel trattamento dell’osteosarcoma nel cane, le sue raccomandazioni sono fondamentali per affrontare la malattia in modo efficace e supportare il cane nel miglior modo possibile. Ecco alcuni consigli generali se hai un cane con osteosarcoma:

  • Intervento chirurgico precoce: Rimuovere il tumore primario il più velocemente possibile, se il cane è un buon candidato per l’amputazione.
  • Chemioterapia come trattamento adiuvante: Post-chirurgia conviene iniziare la chemioterapia per prevenire o rallentare le metastasi (soprattutto quelle polmonari).
  • Trattamento del dolore: L’osteosarcoma è molto doloroso. Per una strategia per il controllo del dolore puoi utilizzare FANS, oppioidio bisfosfonati. Esistono anche trattamenti di supporto, come la fisioterapia o l’agopuntura per migliorare la mobilità.
  • Monitoraggio delle metastasi: Poiché l’osteosarcoma tende a diffondersi rapidamente, si raccomandano controlli regolari: Radiografie toraciche ogni 3-6 mesi per monitorare la presenza di metastasi polmonari e controlli clinici periodici per monitorare la progressione del tumore e lo stato di salute generale.
  • Alimentazione e supporto nutrizionale: Seguire linee guida dietetiche per ottimizzare la salute generale e sostenere il sistema immunitario del cane.
  • Gestione palliativa: Se il cane non è un buon candidato per la chirurgia o se il tumore è troppo diffuso, considera trattamenti palliativi come farmaci contro il dolore e piani di cura a domicilio
  • Considerazioni sulla qualità della vita: Rimane importante monitorare la qualità della vita del cane, assicurandosi che il cane non stia soffrendo inutilmente, valutandone la mobilità ed il benessere psicologico: mantenere una routine quotidiana normale e fornire conforto e affetto.
  • Opzioni alternative e integrative: Potrebbero essere utili terapie complementari, come omeopatia o fitoterapia per alleviare il dolore e migliorare il benessere o trattamenti di supporto come l’agopuntura per ridurre il dolore muscoloscheletrico e migliorare la mobilità.

Se i trattamenti consigliati non ti sembrano adeguati o se hai dubbi sul trattamento, chiedere un secondo parere a un oncologo veterinario può essere utile. Gli oncologi veterinari sono esperti in trattamenti complessi come l’osteosarcoma e possono offrire una visione professionale ed informata della situazione.

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