LIBRETTO SANITARIO VETERINARIO
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La tigna nel cane è causata da funghi dermatofiti, come Microsporum canis, Microsporum gypseum e Trichophyton mentagrophytes. Questi microrganismi si nutrono della cheratina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie del cane. Il contagio avviene principalmente per contatto diretto con animali infetti o con oggetti contaminati, come cucce, spazzole e tappeti. Le spore del fungo sono altamente resistenti e possono sopravvivere per mesi nell’ambiente. Alcuni fattori aumentano il rischio di infezione, come un sistema immunitario debole, lo stress, una cattiva igiene e la convivenza con più animali. I cuccioli, i cani anziani e quelli con problemi di salute sono più vulnerabili all’infezione.
I segni della tigna nel cane possono variare, ma i più comuni includono la perdita di pelo a chiazze, spesso di forma circolare, arrossamenti, croste e desquamazioni sulla pelle. In alcuni casi, l’infezione può provocare prurito, anche se non sempre è presente. Le aree più colpite sono testa, zampe e dorso, ma la malattia può diffondersi rapidamente. Nei cani a pelo lungo, la tigna può essere più difficile da individuare perché i sintomi iniziali sono meno evidenti. Se non trattata tempestivamente, l’infezione può aggravarsi e diffondersi ad altri animali domestici e persino agli esseri umani, causando problemi cutanei.
Il trattamento della tigna nel cane prevede l’uso di farmaci antifungini, sia topici che orali. Creme, lozioni e shampoo specifici aiutano a eliminare l’infezione nelle forme più lievi, mentre nei casi più gravi il veterinario può prescrivere antifungini sistemici per un’azione più profonda. Il trattamento deve essere seguito per almeno 4-8 settimane per garantire l’eliminazione completa del fungo. È fondamentale anche la sanificazione dell’ambiente: oggetti come cucce, coperte e spazzole devono essere disinfettati con prodotti antifungini per evitare ricadute e ridurre il rischio di trasmissione ad altri animali o persone.
Prevenire la tigna nel cane richiede una buona igiene e la corretta gestione dell’ambiente in cui vive. Lavare regolarmente coperte, cucce e accessori aiuta a ridurre la presenza di spore fungine. Se il cane è stato esposto a un animale infetto, è consigliabile una visita veterinaria per controlli preventivi. Rafforzare il sistema immunitario con un’alimentazione equilibrata e ridurre lo stress può diminuire il rischio di infezione. Evitare il contatto con animali sconosciuti e mantenere una corretta igiene delle mani dopo aver toccato il cane sono accorgimenti utili anche per prevenire la trasmissione della malattia agli esseri umani.
Tigna nel cane: cos’è, come riconoscerla e cosa fare
La tigna nel cane (dermatofitosi) è un’infezione fungina della pelle causata da dermatofiti, microrganismi che si nutrono della cheratina presente nel pelo, nelle unghie e nello strato superficiale della pelle. Contrariamente a quanto suggerisce il nome, non è causata da acari, ne da un verme, ma da un fungo altamente contagioso che può colpire anche altri animali e persino gli esseri umani.
Se il tuo cane presenta lesioni circolari, prurito e perdita di pelo in alcune aree del corpo, potrebbe aver contratto la tigna. Sebbene possa sembrare preoccupante, questa infezione è curabile con il giusto trattamento. In questo articolo vedremo come riconoscerla, prevenirla e quali sono le migliori soluzioni per curarla.
La dermatofitosi è il termine medico usato per indicare l’infezione fungina che colpisce la pelle, il pelo e/o le unghie (artigli). E’ più comunemente indicata come tigna. Gli organismi fungini ad essa ricollegabili e più frequentemente isolati sono Microsporum canis , Trichophyton mentagrophytes e Microsporum gypseum.
Il fungo della tigna
La tigna nel cane è causata da un gruppo di funghi appartenenti al genere Microsporum e Trichophyton, con Microsporum canis come il principale responsabile delle infezioni nei cani. Questi dermatofiti si nutrono della cheratina, una proteina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie, provocando lesioni circolari, pruriginose e la tipica perdita di pelo a chiazze.
Questi funghi si diffondono attraverso le spore, microscopiche particelle altamente resistenti che possono sopravvivere nell’ambiente per mesi. Le spore si trasmettono per contatto diretto con un animale infetto o indirettamente tramite oggetti contaminati come letti, spazzole, ciotole e tappeti. Per questo motivo, la tigna è considerata una malattia contagiosa sia per gli animali che per l’uomo (zoonosi).
I cani spesso contraggono la tigna attraverso il contatto diretto con animali o persone infetti, alcuni dei quali possono avere una scarsa o nessuna evidenza clinica della malattia. Il fungo della tigna può anche essere diffuso attraverso oggetti contaminati come biancheria da letto, spazzole, tosatrici e gabbie.
Alcune specie di dermatofitosi vivono nel terreno e i cani possono ammalarsi dopo essere entrati in contatto con lo sporco che ospita questi organismi.
Tutto ciò che riduce la capacità del corpo di innescare una risposta immunitaria efficace (come giovane età, malattie che comportano immunodepressione o farmaci immunosoppressori) aumenta la probabilità che il cane sviluppi la tigna, oltre ad aumentare il rischio potenziale di sviluppare un’infezione più grave.
Anche gli ambienti densamente popolati di animali (come gli ospedali e i canili) o in cui vi sono una cattiva alimentazione, cattive pratiche di gestione e la mancanza di un adeguato periodo di quarantena, aumentano il rischio di infezione. Infine, le interruzioni della normale barriera protettiva della pelle, come ferite o infestazioni da pulci, aumentano la suscettibilità di un animale domestico alla patologia.
Questa malattia si verifica in cani, gatti e altre specie di animali, compresi gli umani. Viene diagnosticata più comunemente nei soggetti giovani. Le condizioni e le malattie descritte in questo articolo medico possono riguardare sia cani che gatti.
Tigna e micosi: le differenze
La tigna è una micosi, ovvero un’infezione della pelle causata da funghi patogeni. Il termine “micosi” si riferisce in generale a tutte le infezioni fungine che possono colpire il corpo, mentre la tigna è un tipo specifico di micosi superficiale che interessa principalmente la pelle, il pelo e le unghie del cane.
A differenza di altre micosi che possono essere causate da lieviti (come la Malassezia) o funghi opportunisti, la tigna è altamente contagiosa e si diffonde facilmente tra animali e umani. Per questo motivo, riconoscerla tempestivamente è essenziale per prevenire il contagio e trattarla efficacemente con antifungini specifici.
Cause della tigna nel cane (dermatofitosi)
La tigna nel cane, nota anche come dermatofitosi, è causata da funghi dermatofiti, principalmente Microsporum canis, Microsporum gypseum e Trichophyton mentagrophytes. Questi microrganismi si nutrono della cheratina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie, provocando lesioni caratteristiche. La malattia si trasmette per contatto diretto con animali infetti o indirettamente tramite oggetti contaminati, come letti, spazzole, collari e superfici ambientali. Le spore fungine sono estremamente resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente per mesi, rendendo la reinfezione possibile anche dopo la guarigione dell’animale.
Alcuni cani sono più predisposti a contrarre la tigna. I cuccioli, i cani anziani e quelli con un sistema immunitario indebolito (a causa di altre malattie o stress) sono particolarmente vulnerabili. Anche razze con pelo lungo e folto possono avere un rischio maggiore, poiché l’umidità intrappolata nel mantello crea un ambiente favorevole alla proliferazione del fungo. Infine, le condizioni di scarsa igiene, sovraffollamento e stress possono favorire lo sviluppo dell’infezione, soprattutto nei canili o nei rifugi con molti animali a stretto contatto.
Come si trasmette la tigna
La tigna nel cane si trasmette principalmente per contatto diretto con un animale infetto. Il fungo responsabile della dermatofitosi rilascia spore che si depositano sul pelo e sulla pelle del cane, permettendo al contagio di diffondersi rapidamente. Queste spore possono essere trasferite attraverso il gioco, il leccamento o semplicemente il contatto ravvicinato tra cani. Anche altri animali domestici, come gatti e conigli, possono fungere da portatori della malattia e trasmetterla al cane.
Oltre al contatto diretto, la tigna si diffonde anche in modo indiretto, ovvero tramite oggetti e superfici contaminate. Spazzole, coperte, cucce, tappeti e persino il pavimento possono ospitare le spore fungine per settimane o addirittura mesi. Questo significa che un cane può ammalarsi anche senza entrare in contatto con un altro animale infetto, semplicemente toccando un ambiente contaminato. Le spore della tigna sono molto resistenti e possono restare nell’ambiente a lungo, rendendo fondamentale una corretta sanificazione degli spazi e degli oggetti usati dal cane per prevenire nuove infezioni.
La tigna si trasmette all’uomo
La tigna del cane può trasmettersi all’uomo. Si tratta infatti di una zoonosi, ovvero una malattia che può essere trasmessa dagli animali all’uomo. Il contagio avviene principalmente attraverso il contatto diretto con il cane infetto o con superfici contaminate dalle spore del fungo. Bambini, anziani e persone con un sistema immunitario indebolito sono più a rischio di contrarre l’infezione.
Negli esseri umani, la tigna si manifesta con lesioni cutanee a forma di anello, arrossate e pruriginose, spesso con desquamazione nella parte centrale. Le zone più colpite sono le mani, le braccia e il viso, soprattutto se si accarezza frequentemente il cane. Per ridurre il rischio di contagio, è importante lavarsi le mani dopo aver toccato il proprio animale, evitare il contatto con le lesioni e disinfettare oggetti e ambienti in cui vive il cane.
Sintomi di tigna nel cane
La tigna nel cane si manifesta principalmente con lesioni cutanee che possono variare in gravità a seconda della risposta immunitaria dell’animale. Il sintomo più caratteristico è la perdita di pelo a chiazze, spesso di forma circolare, con la pelle sottostante che appare arrossata, squamosa e talvolta crostosa. A differenza di altre malattie della pelle, il prurito può essere moderato o assente, rendendo la diagnosi più difficile senza un esame veterinario.
Con il progredire dell’infezione, le lesioni possono diffondersi e comparire su più parti del corpo, in particolare su testa, orecchie, zampe e dorso. Nei casi più gravi, la pelle può ispessirsi e il cane può sviluppare una dermatite secondaria a causa di infezioni batteriche opportunistiche. Nei cuccioli o nei cani con un sistema immunitario compromesso, la tigna può diffondersi rapidamente, causando un aspetto generale trascurato e un mantello spento e opaco.
I sintomi della dermatofitosi nei cani includono spesso una combinazione dei seguenti avvenimenti:
- Perdita di pelo (alopecia), che può essere irregolare o circolare;
- Peli spezzati e pelo danneggiato;
- Pelle arrossata o ulcerata;
- Forfora (squame);
- Pelle scura;
- Crosta della pelle.
Il prurito può essere o non essere presente. Con minore frequenza, i cani sviluppano una lesione nodulare sollevata, che può trasudare, chiamata kerion. Anche le unghie e le pieghe degli artigli (la pelle che confina con l’unghia) possono essere infettate dal fungo della tigna, che deforma le unghie e le rende fragili. Occasionalmente, i cani sono classificati come portatori asintomatici o silenziosi. In altre parole, ospitano il fungo che causa la malattia ma non presentano segni visibili della condizione. Questi cani possono trasmettere la malattia all’uomo e ad altri animali.
Diagnosi, esami e prognosi
Il veterinario, se sospetta la tigna, eseguirà una coltura fungina partendo da peli strappati o squame di pelle, un esame microscopico di un campione di pelo ed, eventualmente, una biopsia cutanea.
Altre volte si consiglia l’uso della lampada di Wood per identificare la zona da cui prelevare i campioni. Alcuni tipi di fungo della tigna, infatti, diventano fluorescenti se esposti alla luce di questo strumento. Riassumendo:
- Lampada di Wood: una luce ultravioletta che evidenzia alcune specie di funghi, come Microsporum canis, rendendoli fluorescenti. Tuttavia, non tutti i funghi reagiscono alla luce, quindi un test negativo non esclude la tigna.
- Esame microscopico del pelo: il veterinario osserva al microscopio un campione di peli prelevati dalle lesioni per individuare la presenza di funghi dermatofiti.
- Coltura fungina: è il metodo più affidabile. Un campione di peli o pelle viene posto in un terreno di coltura specifico per verificare la crescita del fungo. Il risultato può richiedere alcuni giorni o settimane.
- Esami istologici o PCR: in alcuni casi, possono essere effettuati test più avanzati per confermare la presenza di dermatofiti e distinguere la tigna da altre patologie cutanee.
Prognosi della tigna nel cane
La tigna è un’infezione curabile, ma la durata del trattamento dipende dalla gravità del caso e dalla reattività del cane alla terapia. Nei soggetti sani, la guarigione può avvenire in 4-6 settimane con il giusto trattamento antifungino. Tuttavia, nei cani con un sistema immunitario debole o in ambienti contaminati dove le reinfezioni sono possibili, la terapia può richiedere più tempo.
Con una diagnosi precoce e una gestione adeguata, la prognosi è generalmente favorevole. È essenziale seguire il protocollo terapeutico consigliato dal veterinario e adottare misure di sanificazione per evitare la diffusione del fungo nell’ambiente e il contagio ad altri animali o esseri umani.
Cura, trattamento e prevenzione
La maggior parte dei cani può essere curata per la tigna in regime ambulatoriale ma le procedure di quarantena devono essere osservate a causa della natura contagiosa e zoonotica (trasmissibile all’uomo) di molti tipi di tigna.
In casi lievi, il trattamento topico può essere sufficiente per accelerare il recupero e ridurre le possibilità che la malattia si diffonda ad altri animali o persone. Radere un animale domestico a pelo lungo può aiutare i farmaci ad uso topico a raggiungere la pelle. Le opzioni possibili includono bagni con zolfo calcico, risciacqui di enilconazolo e shampoo miconazolo.
Per i casi più gravi, un veterinario prescriverà anche farmaci antifungini orali come itraconazolo, griseofulvin, fluconazolo, terbinafina o ketoconazolo. Il trattamento spesso deve continuare per diversi mesi e non deve essere interrotto fino a quando i test diagnostici di controllo dimostrano che il cane non ha più funghi sulla pelle o sulla pelliccia.
Se si ritiene che una condizione di base, come ad esempio la malnutrizione, la somministrazione di farmaci immunosoppressori, (ecc.), svolga un ruolo attivo nello sviluppo della tigna da parte del cane, bisogna affrontare adeguatamente anche questa situazione.
Trattamento topico
- Shampoo e lozioni antifungine a base di clorexidina, miconazolo o ketoconazolo per lavare il cane 2-3 volte a settimana.
- Unguenti o spray antifungini per applicazioni localizzate sulle lesioni cutanee.
- Rasatura del pelo nelle aree colpite, nei casi più gravi, per favorire la penetrazione dei trattamenti.
Terapia orale
- Farmaci antifungini sistemici come itraconazolo, griseofulvina o terbinafina, prescritti per periodi che variano dalle 4 alle 8 settimane.
- In alcuni casi, il veterinario può prescrivere anche integratori per rafforzare il sistema immunitario e migliorare la salute della pelle.
Sanificazione dell’ambiente
- Lavaggio frequente di coperte, cucce, tappeti e giochi con acqua calda e disinfettanti specifici.
- Pulizia dei pavimenti e delle superfici con prodotti antifungini per eliminare le spore.
- Uso di aspirapolvere con filtri HEPA per ridurre la diffusione delle spore fungine nell’ambiente.
Prevenzione della tigna nel cane
La prevenzione è essenziale per ridurre il rischio di contagio e recidive. Alcune buone pratiche includono:
- Pulire frequentemente l’ambiente per ridurre la presenza di spore fungine e prevenire nuove infezioni.
- Evitare il contatto con animali infetti e controllare regolarmente il pelo e la pelle del cane per individuare segni sospetti.
- Mantenere una buona igiene lavando regolarmente il cane e disinfettando gli accessori che utilizza.
Rafforzare il sistema immunitario del cane con un’alimentazione equilibrata, evitando stress e garantendo il benessere generale.
Le colture fungine ripetute sono il modo migliore per monitorare la risposta del cane al trattamento. Alcuni animali avranno un aspetto migliore con il trattamento anche se la tigna è ancora presente nella loro pelliccia, sulla pelle o sulle unghie. Se il trattamento viene interrotto troppo presto, il cane può avere una ricaduta e continuare a rappresentare un rischio per gli altri.
La maggior parte dei veterinari attenderà fino a quando un cane non ha più segni clinici di tigna e almeno una coltura fungina sarà negativa prima di consigliare l’interruzione del trattamento. Inoltre, possono essere suggeriti controlli mensili con analisi del sangue per i cani trattati con ketoconazolo o itraconazolo poiché questi farmaci possono essere tossici per il fegato.
Potrebbe essere necessario sottoporre a screening o trattare altri animali (e persone) in casa che hanno avuto contatti con un animale domestico per evitare che si verifichino reinfezioni.
Consigli del veterinario
Affrontare la tigna nel cane richiede pazienza e costanza, ma con qualche accorgimento è possibile gestire la situazione senza troppe difficoltà. La prima regola fondamentale è seguire fino in fondo il trattamento prescritto dal veterinario, anche se le lesioni sembrano migliorare prima del previsto. Il fungo responsabile della tigna è resistente e può rimanere attivo anche dopo la scomparsa dei sintomi visibili. Interrompere la terapia troppo presto aumenta il rischio di recidive, rendendo la guarigione più lunga e complicata. Inoltre, per evitare che il contagio si diffonda ad altri animali o persone in casa, è importante limitare il più possibile il contatto diretto con il cane infetto, almeno fino a quando il veterinario non conferma che il rischio è passato.
Oltre alle cure mediche, l’igiene dell’ambiente gioca un ruolo cruciale nella guarigione. Le spore della tigna possono sopravvivere per mesi su tappeti, coperte, giochi e superfici, quindi pulire regolarmente la casa è essenziale. Lavare lettini e accessori del cane con acqua calda, passare frequentemente l’aspirapolvere e disinfettare le superfici riduce il rischio di reinfezione. Anche la protezione personale è importante: lavarsi le mani dopo aver toccato il cane, usare guanti per applicare eventuali trattamenti e controllare la propria pelle per segni sospetti aiuta a prevenire il contagio umano. Con un po’ di attenzione e i giusti accorgimenti, la tigna può essere debellata completamente, permettendo al cane di tornare in salute senza ulteriori problemi.
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Con il libretto sanitario veterinario di DoctorVet è possibile registrare e aggiornare informazioni importanti sulla salute del proprio animale, soprattutto se è soggetto a patologie o malato.
Il libretto sanitario ti aiuta a gestire vaccinazioni, trattamenti periodici, prescrizioni, diagnosi, farmaci, esami, referti e note cliniche. Attiva i promemoria per una gestione più facile ed efficace
*Il veterinario può aggiornare la cartella clinica con nuove informazioni, prescrizioni o terapie, analisi, esami e referti, consentendo una migliore gestione della salute dell’animale, anche tramite i pratici promemoria.
FAQ – Domande e risposte sulla tigna del cane
Ci sono vari modi in cui i cani possono contrarre la tigna. I cani più frequentemente sono infettati dai funghi Microsporum canis, Microsporum gypseum e Trichophyton mentagrophytes. L’incidenza di queste specie e di quelle meno comuni che causano la dertmatofitosi (tigna) varia in base alla posizione geografica.
La tigna è un’infezione fungina della pelle, causata da funghi dermatofiti come Microsporum canis. Non è causata da un verme, come il nome potrebbe far pensare, ma da un fungo che si nutre della cheratina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie del cane. È una malattia contagiosa che può colpire altri animali e persino l’uomo.
Sì, la tigna è un altro nome per la dermatofitosi, termine medico che indica un’infezione causata da funghi dermatofiti. Nel cane, questa condizione provoca la perdita di pelo a chiazze, arrossamenti della pelle e, in alcuni casi, prurito o desquamazione.
I segni più comuni della tigna nel cane includono perdita di pelo a chiazze, lesioni circolari sulla pelle, arrossamento, croste e, talvolta, prurito. Le zone più colpite sono la testa, le zampe e il dorso. Per una diagnosi certa, il veterinario può eseguire test specifici come la lampada di Wood o una coltura fungina.
La tigna si trasmette principalmente per contatto diretto con un cane infetto o con superfici contaminate dalle spore del fungo. Le spore possono rimanere nell’ambiente per mesi e diffondersi attraverso letti, tappeti, spazzole, collari e persino tramite il contatto con il terreno.
Sì, la tigna è una zoonosi, quindi può trasmettersi agli esseri umani. Il contagio avviene toccando un cane infetto o oggetti contaminati. Negli esseri umani, si manifesta con macchie rosse a forma di anello, spesso pruriginose. È importante lavarsi le mani dopo aver toccato il cane e disinfettare gli ambienti per prevenire il contagio.
Il trattamento della tigna prevede antifungini topici (shampoo, creme o spray) e, nei casi più gravi, farmaci orali prescritti dal veterinario. È essenziale trattare il cane per almeno 4-8 settimane e sanificare l’ambiente per evitare ricadute.
I cani contraggono la tigna entrando in contatto con altri animali infetti o con ambienti contaminati. I cuccioli, i cani anziani e quelli con un sistema immunitario debole sono più vulnerabili all’infezione. Anche lo stress, la scarsa igiene e il sovraffollamento possono favorire la diffusione del fungo.
Tutti gli oggetti che il cane utilizza, come coperte, cucce e giochi, devono essere lavati in acqua calda con un disinfettante antifungino. Anche i tappeti, i divani e i letti su cui il cane devono essere disinfettati. Se possibile, è consigliabile lavare i tessuti ad alte temperature e, se il materiale lo permette, asciugarli al sole, poiché i raggi UV aiutano a eliminare i funghi.
La tigna nel cane è causata da funghi dermatofiti, come Microsporum canis, Microsporum gypseum e Trichophyton mentagrophytes. Questi microrganismi si nutrono della cheratina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie del cane. Il contagio avviene principalmente per contatto diretto con animali infetti o con oggetti contaminati, come cucce, spazzole e tappeti. Le spore del fungo sono altamente resistenti e possono sopravvivere per mesi nell’ambiente. Alcuni fattori aumentano il rischio di infezione, come un sistema immunitario debole, lo stress, una cattiva igiene e la convivenza con più animali. I cuccioli, i cani anziani e quelli con problemi di salute sono più vulnerabili all’infezione.
I segni della tigna nel cane possono variare, ma i più comuni includono la perdita di pelo a chiazze, spesso di forma circolare, arrossamenti, croste e desquamazioni sulla pelle. In alcuni casi, l’infezione può provocare prurito, anche se non sempre è presente. Le aree più colpite sono testa, zampe e dorso, ma la malattia può diffondersi rapidamente. Nei cani a pelo lungo, la tigna può essere più difficile da individuare perché i sintomi iniziali sono meno evidenti. Se non trattata tempestivamente, l’infezione può aggravarsi e diffondersi ad altri animali domestici e persino agli esseri umani, causando problemi cutanei.
Il trattamento della tigna nel cane prevede l’uso di farmaci antifungini, sia topici che orali. Creme, lozioni e shampoo specifici aiutano a eliminare l’infezione nelle forme più lievi, mentre nei casi più gravi il veterinario può prescrivere antifungini sistemici per un’azione più profonda. Il trattamento deve essere seguito per almeno 4-8 settimane per garantire l’eliminazione completa del fungo. È fondamentale anche la sanificazione dell’ambiente: oggetti come cucce, coperte e spazzole devono essere disinfettati con prodotti antifungini per evitare ricadute e ridurre il rischio di trasmissione ad altri animali o persone.
Prevenire la tigna nel cane richiede una buona igiene e la corretta gestione dell’ambiente in cui vive. Lavare regolarmente coperte, cucce e accessori aiuta a ridurre la presenza di spore fungine. Se il cane è stato esposto a un animale infetto, è consigliabile una visita veterinaria per controlli preventivi. Rafforzare il sistema immunitario con un’alimentazione equilibrata e ridurre lo stress può diminuire il rischio di infezione. Evitare il contatto con animali sconosciuti e mantenere una corretta igiene delle mani dopo aver toccato il cane sono accorgimenti utili anche per prevenire la trasmissione della malattia agli esseri umani.
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