Tigna nei gatti: causa contagio, cura e trattamenti

La tigna nel gatto è un’infezione fungina della pelle, del pelo e delle unghie, causata da funghi dermatofiti come Microsporum canis. Si trasmette facilmente tra animali e può colpire anche l’uomo. I sintomi includono perdita di pelo a chiazze, pelle arrossata e squamosa, e, in alcuni casi, prurito. Il trattamento prevede antifungini topici e orali, associati alla disinfezione dell’ambiente per eliminare le spore. La prevenzione passa da una corretta igiene, una buona alimentazione e visite veterinarie regolari. Se sospetti la tigna nel tuo gatto, consulta subito il veterinario per una diagnosi e una terapia efficace.
tigna nei gatti contagio e trattamenti

La tigna nel gatto è causata da funghi dermatofiti, tra cui il più comune è Microsporum canis. Questi microrganismi si nutrono della cheratina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie, provocando infezioni. I gatti più a rischio sono i cuccioli, quelli con un sistema immunitario debole e quelli che vivono in ambienti affollati come rifugi e colonie. Lo stress, la malnutrizione e le condizioni igieniche scarse possono favorire la proliferazione del fungo. Inoltre, il contagio avviene facilmente attraverso il contatto diretto con animali infetti o superfici contaminate, poiché le spore fungine possono resistere nell’ambiente per mesi. Una prevenzione adeguata è fondamentale per ridurre il rischio di infezione e diffusione.

I sintomi della tigna nei gatti possono variare, ma il segno più caratteristico è la perdita di pelo a chiazze, soprattutto su testa, zampe e orecchie. La pelle sottostante può apparire arrossata, squamosa e coperta da croste. Il prurito è presente in alcuni casi, ma non sempre. Altri segnali includono fragilità del pelo, che si spezza facilmente, e un aspetto generale opaco del mantello. Nei casi più gravi, possono svilupparsi infezioni secondarie batteriche che aggravano il quadro clinico. Alcuni gatti possono essere portatori asintomatici e trasmettere la malattia senza mostrare segni evidenti, rendendo più difficile il controllo dell’infezione.

Il trattamento della tigna prevede una combinazione di terapie locali e sistemiche. I veterinari prescrivono shampoo, lozioni o creme antifungine per trattare le lesioni cutanee, spesso a base di miconazolo o enilconazolo. Nei casi più gravi, si utilizzano farmaci orali come itraconazolo o terbinafina per eliminare il fungo dall’interno. La terapia deve essere seguita con costanza e fino alla completa guarigione, per evitare ricadute. Inoltre, è fondamentale disinfettare l’ambiente, lavare le cucce e gli oggetti del gatto con acqua calda e candeggina e rimuovere frequentemente i peli infetti con l’aspirapolvere per prevenire nuove infezioni.

Prevenire la tigna nel gatto richiede attenzione all’igiene e alla salute dell’animale. È consigliabile evitare il contatto con gatti randagi o infetti e garantire una corretta alimentazione per rafforzare il sistema immunitario. Mantenere l’ambiente domestico pulito, lavando regolarmente cucce e accessori, aiuta a ridurre il rischio di contagio. Nei luoghi con più animali, è utile isolare quelli infetti fino alla guarigione completa. Anche controlli veterinari periodici possono aiutare a individuare tempestivamente eventuali infezioni e adottare le misure necessarie per contenere la diffusione della malattia.

La tigna nel gatto (Dermatofitosi)

La dermatofitosi (tigna) è una malattia della pelle del gatto. E’ il termine medico che indica un’infezione fungina patogena che colpisce la pelle, il pelo e/o le unghie (artigli) dei felini, (e non solo). I parassiti più comuni sono il Microsporum Canis, Trichophyton mentagrophytes, e il Microsporum gypseum (comunemente noto come tigna). Questa malattia si sviluppa nei cani, in altri mammiferi e, nei gatti, dove queste infezioni sono più comuni nelle razze a pelo lungo che in quelle a pelo corto.
La tigna nei gatti viene diagnosticata soprattutto nei gattini e nei gatti più giovani piuttosto che negli adulti o nei gatti più anziani.

La tigna, o dermatofitosi, è un’infezione fungina che colpisce la pelle, il pelo e le unghie dei gatti. Nonostante il nome possa trarre in inganno, non si tratta di un verme, ma di una micosi causata da funghi dermatofiti. Questa patologia è particolarmente diffusa nei gattini, negli animali con un sistema immunitario debole e in quelli che vivono in ambienti affollati, come rifugi e colonie feline.

Altamente contagiosa, la tigna si trasmette attraverso il contatto diretto con un animale infetto o con oggetti contaminati, come cucce, spazzole e coperte. Può colpire anche altri animali domestici e persino l’uomo, motivo per cui è essenziale riconoscerla e trattarla tempestivamente. I sintomi più comuni includono perdita di pelo a chiazze, prurito, pelle arrossata e squamosa. Se sospetti che il tuo gatto possa aver contratto la tigna, una visita dal veterinario è fondamentale per confermare la diagnosi e avviare il trattamento più adatto.

Fungo della tigna

La tigna nel gatto, conosciuta anche come dermatofitosi, è un’infezione fungina che colpisce la pelle, il pelo e le unghie del felino. Nonostante il nome possa far pensare a un verme, la tigna è in realtà causata da funghi dermatofiti, come Microsporum canisMicrosporum gypseum e Trichophyton mentagrophytes. Questa condizione è piuttosto comune nei gatti, specialmente nei cuccioli, negli animali con un sistema immunitario indebolito o in quelli che vivono in ambienti affollati, come rifugi e colonie feline.

Micosi

La tigna è una micosi altamente contagiosa, che può diffondersi facilmente tra gatti, altri animali domestici e persino esseri umani. Il contagio avviene tramite il contatto diretto con un animale infetto o con oggetti contaminati, come coperte, cucce e spazzole. Per questo motivo, è fondamentale riconoscere tempestivamente i sintomi e adottare misure di prevenzione per evitare la diffusione dell’infezione.

tigna dermatofitosi nel gatto
tigna nel gatto, con muso squamoso

Le cause delle tigna

La tigna è di gran lunga la causa più comune di dermatofitosi nei gatti. Il numero di casi varia a seconda della posizione geografica. Negli ambienti densamente popolati di animali (ad esempio, gli allevamenti o i ricoveri) o in cui vi sono una cattiva alimentazione, cattive pratiche di gestione e mancanza di un adeguato periodo di quarantena, aumenterà il rischio di infezione.

Alcuni fattori aumentano il rischio di infezione, come un sistema immunitario debole, condizioni di stress, malnutrizione o la convivenza con altri animali infetti. I gatti a pelo lungo e i cuccioli sono particolarmente vulnerabili, poiché il loro manto può trattenere più facilmente le spore fungine.

COSA NON FARE warning - caution - attention - doctorvet ATTENZIONE

Malattie che causano immunosoppressione o farmaci immunosoppressori (entrambi fattori che riducono la capacità del corpo di sviluppare una normale risposta immunitaria) possono aumentare la probabilità che il gatto sia a rischio di infezione fungina della pelle, del pelo e/o delle unghie, nonché di aumentare il rischio potenziale di infezione più grave.

Come si trasmette la tigna del gatto

La tigna è altamente contagiosa e si trasmette per contatto diretto con un gatto infetto o indiretto, attraverso oggetti contaminati come coperte, cucce, spazzole e persino mobili. Le spore dei funghi sono molto resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente per mesi, facilitando la diffusione della malattia. I gatti randagi e quelli che vivono in colonie o rifugi hanno un rischio maggiore di contrarre e diffondere l’infezione

La tigna del gatto si trasmette all’uomo

La tigna è una zoonosi, il che significa che può essere trasmessa dagli animali all’uomo. Le persone più a rischio sono i bambini, gli anziani e coloro con un sistema immunitario indebolito. Nell’uomo, l’infezione si manifesta con chiazze arrossate e pruriginose sulla pelle, spesso a forma di anello. Per ridurre il rischio di contagio, è fondamentale lavarsi sempre le mani dopo aver toccato un gatto infetto, disinfettare l’ambiente e seguire attentamente il trattamento consigliato dal veterinario.

Sintomi della tigna e tipologia della dermatofitosi

I sintomi che colpiscono i gatti possono raggruppare cellule morte della pelle.
Questi raggruppamenti di cellule possono portare a: forfora (squame), pelo scadente con pelle irritata e arrossata (eritema), pelle scura (iperpigmentazione), prurito e perdita di pelo (alopecia), che può essere irregolare o circolare. Nei gatti si riscontra più comunemente il classico segno di perdita di pelo circolare.

Alcuni altri sintomi di tigna sono le lesioni in rilievo, arrotondate, nodose (nodulari) note come lesioni granulomatose o bolle. I granulomi sono lesioni nodulari in rilievo che spesso trasudano (cherioni), a seguito dell’infezione da tigna. Ci può anche causare un’infiammazione delle pieghe della pelle che confina con l’unghia e di altre pieghe della pelle e delle unghie – in termini medici, paronichia.

Le lesioni cutanee che possono variare in gravità a seconda della risposta immunitaria dell’animale. Il segno più caratteristico è la perdita di pelo a chiazze, spesso con la pelle sottostante arrossata, squamosa o coperta da croste. Queste lesioni tendono a comparire inizialmente sulla testa, sulle orecchie e sulle zampe, ma possono diffondersi ad altre parti del corpo se l’infezione non viene trattata. Alcuni gatti possono non mostrare sintomi evidenti, pur essendo portatori del fungo e trasmettendolo ad altri animali o agli esseri umani.

Anche se questi sono alcuni dei sintomi della tigna nei gatti, alcuni mici infetti possono essere asintomatici. Questi tipi di gatti infetti da tigna sono classificati come portatori sani, cioè ospitando il fungo che causa la malattia senza presentare segni visibili della condizione. Ma bisogna ricordare che, anche se non sembrano malati, questi gatti sono contagiosi per l’uomo e per altri animali. Infatti la tigna colpisce sia fra simili, che fra specie diverse tra cui anche l’uomo. (zoonosi)

La Tigna seppur simile come problematica o come sintomatologia alla rogna sono due diverse malattie dermatologiche. Anche se presentano molti fattori in comune, ovvero l’essere generata da un’infezione fungina, e provocare un fortissimo prurito per via dell’intensa attività degli acari, per trattare la patologia abbiamo bisogno di farmaci diversi. Sconsigliamo sempre i trattamenti fatti in casa, in quanto anche se possono funzionare in un primo momento, non assicurano che l’acaro sia completamente debellato.

Riassumendo i sintomi sono:

  • Perdita di pelo a chiazze, spesso su testa, zampe e orecchie
  • Pelle arrossata e squamosa, con croste o desquamazione
  • Pelo fragile e opaco, che si spezza facilmente
  • Prurito, più o meno intenso a seconda del caso
  • Lesioni rotonde e senza pelo, che possono allargarsi col tempo
  • Secrezioni cutanee o infezioni secondarie, nei casi più avanzati
  • Unghie fragili o deformate, se l’infezione coinvolge anche le zampe

Diagnosi esami e prognosi

Riconoscere la tigna nei gatti solo dall’aspetto delle lesioni può essere difficile, poiché i sintomi possono essere simili ad altre patologie cutanee come allergie o infestazioni parassitarie. Per una diagnosi accurata, il veterinario utilizza diversi metodi per identificare la presenza del fungo dermatofita.

  • Lampada di Wood – Un metodo rapido che utilizza una luce ultravioletta per evidenziare la presenza del fungo Microsporum canis, che emette una fluorescenza verdastra. Tuttavia, non tutti i ceppi di dermatofiti brillano sotto questa luce, quindi il test da solo non è sufficiente.
  • Coltura fungina (test di coltura del dermatofita) – Si preleva un campione di pelo o pelle e lo si mette in un terreno di coltura per osservare la crescita del fungo. Questo metodo è il più affidabile, ma può richiedere diversi giorni per ottenere un risultato definitivo.
  • Esame microscopico del pelo – Un campione di pelo viene prelevato e analizzato al microscopio per verificare la presenza di spore fungine.
  • Esame istologico o PCR – In alcuni casi, può essere eseguita una biopsia cutanea o un test molecolare (PCR) per confermare la presenza del fungo.

Prognosi

La tigna è una malattia curabile, ma richiede tempo e costanza nel trattamento. Nei gatti sani, la prognosi è generalmente favorevole e la guarigione completa avviene nel giro di 4-6 settimane, se trattata correttamente. Tuttavia, nei gatti immunodepressi o con infezioni diffuse, il recupero può essere più lungo e richiedere trattamenti prolungati.

La chiave per una guarigione efficace è diagnosticare precocemente l’infezione, seguire attentamente le terapie prescritte dal veterinario e disinfettare l’ambiente per evitare reinfezioni.

sintomi tinga gatto
La tigna provoca un fortissimo prurito, che può sfociare anche in pelle irritata e arrossata (eritema). L’alopecia, è un sintomo visibile (la perdita di pelo)

Cura, trattamento e prevenzione della tigna nel gatto

Per curare la tigna è necessario andare dal veterinario. Innanzitutto è importante verificare la presenza della tigna, e solo dopo, è possibile stabilire il trattamento migliore per la cura e la prevenzione.

Il trattamento della tigna nei gatti è essenziale non solo per curare l’animale infetto, ma anche per prevenire la diffusione dell’infezione ad altri animali o agli esseri umani. La terapia può essere locale, sistemica o ambientale, e spesso viene combinata per ottenere risultati più efficaci.

  • Terapia topica (locale): Vengono utilizzati shampoo, creme o lozioni antifungine per trattare le lesioni sulla pelle. I principi attivi più comuni sono miconazolo, clotrimazolo e enilconazolo. Il veterinario può consigliare bagni medicati settimanali con shampoo antifungini per rimuovere le spore dal pelo.
  • Terapia orale (sistemica): Nei casi più gravi o diffusi, il veterinario può prescrivere antimicotici per via orale, come itraconazolo, terbinafina o griseofulvina. Questi farmaci agiscono dall’interno per eliminare il fungo, ma devono essere somministrati con attenzione perché possono avere effetti collaterali, soprattutto nei gatti più sensibili.
  • Disinfezione dell’ambiente: Poiché le spore fungine possono sopravvivere per mesi su superfici e tessuti, è fondamentale igienizzare accuratamente l’ambiente. Si consiglia di lavare con acqua calda e candeggina letti, coperte, spazzole e giochi del gatto; di passare frequentemente l’aspirapolvere e gettare il sacchetto subito dopo, ed infine di utilizzare spray o soluzioni antifungine su mobili e superfici contaminate.

Trattamento per la tigna

La maggior parte dei gatti può essere trattata per la tigna in regime ambulatoriale ma le procedure di quarantena dovrebbero essere sempre attuate a causa della natura infettiva e zoonotica (trasmissibile all’uomo) di alcuni tipi di dermatofitosi. Se il veterinario deve prescrivere farmaci antifungini, si consiglia l’uso di un collare elisabettiano (un collare largo posizionato attorno al collo) per prevenire l’ingestione di tali farmaci applicati sulla pelle del gatto.

Durata del trattamento per curare la tigna del gatto

La durata della trattamento può variare da settimane a mesi, dipende dalla gravità della situazione, dal trattamento e dalla quarantena (ambiente sanificato). L’ambiente volge un ruolo fondamentale per una cura efficace. Si consiglia di pulire quotidianamente la zona dove soggiorna il gatto anche con l’aspirapolvere, la candeggina diluita con l’acqua secondo un rapporto 1:10 – 1: 11. Il trattamento unito alle medicine prescritte dal medico veterinario aggiunti a trattamenti con lozioni shampoo schiume a base di base di solfuro di calce, enilconazolo o miconazolo da applicare 2-3 volte la settimana, aiuteranno a debellare la tigna nel gatto.

Prima di interrompere il trattamento è necessario fare un altro esame colturale micotico per verificare l’effettiva assenza dei funghi. Se l’esame non dovesse avere esiti positivi, ripetere il trattamento per altre 3-4 settimane. Effettuare il test nuovamente, questa volta a distanza di 1-2 settimane. Se gli ultimi due test saranno negativi, sarà possibile interrompere i trattamenti per la tigna

alopecia gatto tigna
La tigna si riconosce la presenza di zone senza peso: l’alopecia che può essere focale, multifocale o generalizzata.

Prevenzione della tigna nei gatti

La prevenzione è la strategia migliore per evitare future infezioni. Alcune accortezze utili includono:

  • Isolare i gatti infetti – Se hai più animali in casa, separa il gatto malato fino alla completa guarigione.
  • Igiene e pulizia costante – Lavare regolarmente cucce, ciotole e giocattoli, e mantenere pulito l’ambiente domestico riduce il rischio di contaminazione.
  • Evitare il contatto con animali randagi o infetti – Se adotti un nuovo gatto, controlla la sua salute prima di introdurlo agli altri animali.
  • Rafforzare il sistema immunitario – Una dieta equilibrata, integratori e un ambiente privo di stress aiutano il gatto a mantenere un sistema immunitario forte.

Come si trasmette la Tigna

La tigna può essere trasmessa facilmente nell’ambiente e anche all’uomo. Questo implica che può contagiare anche altri animali che sono nella stanza o nell’ambiente stesso. Il contagio e la trasmissione della tigna non avvengono solo tramite contatto, ma le spore possono depositarsi nell’ambiente, per questo viene considerata una dermatofitosi molto contagiosa. I vettori possono essere gli animali, gli uomini e anche oggetti o tessuti. La sanificazione è d’obbligo e necessaria per limitare la trasmissione o il contagio della tigna all’uomo.

cura e prevenzione della tigna
Seguire la prescrizione del veterinario. E’ possibile usare unguenti e lozioni specifiche, sia per animali che per persone

Consigli del veterinario

Una coltura fungina è l’unico modo per monitorare veramente l’effetto del trattamento sul gatto. Molti animali miglioreranno e sembrerà che si stiano riprendendo con il trattamento ma possono rimanere positivi alla coltura fungina. Si consiglia di ripetere colture fungine verso la fine del trattamento e continuare con la terapia fino a quando almeno un risultato di coltura è negativo.

In casi resistenti, le colture fungine possono essere ripetute su base settimanale e il trattamento può essere continuato fino a quando si ottengono da due a tre risultati negativi consecutivi. L’emocromo completo deve essere eseguito settimanalmente o due volte alla settimana per i gatti che assumono un antibiotico anti-fungo. Inoltre si consigliano anche le analisi del sangue per monitorare le alterazioni del fegato.

Affrontare la tigna nel gatto richiede pazienza e costanza, ma con le giuste precauzioni è possibile risolvere l’infezione in modo efficace. Non appena viene confermata la diagnosi, è fondamentale iniziare subito il trattamento e seguirlo fino alla fine, anche se i sintomi sembrano migliorare rapidamente. La tigna è molto contagiosa, quindi è importante isolare il gatto infetto dagli altri animali della casa e limitare il contatto diretto con superfici e oggetti condivisi. 

Una corretta igiene dell’ambiente gioca un ruolo cruciale nella guarigione: le spore fungine possono sopravvivere a lungo su tappeti, divani e tessuti, perciò è necessario pulire frequentemente la casa, lavare con cura le cucce e utilizzare disinfettanti adatti. Poiché la tigna può trasmettersi anche all’uomo, è consigliabile lavarsi sempre le mani dopo aver toccato il gatto e, se compaiono segni sospetti sulla pelle, consultare un medico. Infine, per assicurarsi che l’infezione sia completamente debellata, il veterinario potrebbe richiedere ulteriori controlli prima di considerare il gatto guarito. Con il giusto approccio, un po’ di attenzione e il supporto del veterinario, è possibile gestire la tigna in modo efficace, proteggendo sia il proprio gatto che l’intera famiglia.

FAQ- Domande e risposte sulla tigna nei gatti

La tigna è un’infezione fungina della pelle, del pelo e delle unghie del gatto, causata da funghi dermatofiti. Nonostante il nome possa trarre in inganno, non è un verme, ma una micosi altamente contagiosa.

Sì, la tigna è un altro nome per la dermatofitosi. Entrambi i termini si riferiscono alla stessa infezione fungina che colpisce i gatti, altri animali e, in alcuni casi, anche gli esseri umani.

I sintomi più comuni della tigna includono perdita di pelo a chiazze, pelle arrossata e squamosa, prurito, croste e pelo fragile che si spezza facilmente. Se noti questi segni, è importante far visitare il gatto dal veterinario per una diagnosi corretta.

La tigna si trasmette per contatto diretto con un gatto infetto o per contatto con oggetti contaminati, come lettiere, spazzole, cucce e mobili. Le spore fungine sono molto resistenti e possono sopravvivere nell’ambiente per mesi.

Sì, la tigna è una zoonosi, il che significa che può essere trasmessa agli esseri umani. Il contagio è più probabile nei bambini, negli anziani e in persone con un sistema immunitario compromesso. Nell’uomo, si manifesta con chiazze arrossate e pruriginose sulla pelle.

Il trattamento prevede l’uso di farmaci antifungini, sia sotto forma di shampoo e lozioni da applicare sulla pelle, sia di compresse da somministrare per via orale nei casi più gravi. È fondamentale anche disinfettare l’ambiente per evitare la reinfezione.

La tigna è più comune nei gatti con un sistema immunitario debole, nei cuccioli e in quelli che vivono in ambienti affollati, come colonie feline e rifugi. Anche lo stress, la malnutrizione e il contatto con animali infetti possono favorire l’infezione.

Per eliminare le spore della tigna dall’ambiente, è necessario lavare regolarmente letti, coperte e tessuti con acqua calda e candeggina, passare spesso l’aspirapolvere e disinfettare superfici e mobili con prodotti antifungini consigliati dal veterinario.

La tigna nel gatto è causata da funghi dermatofiti, tra cui il più comune è Microsporum canis. Questi microrganismi si nutrono della cheratina presente nella pelle, nel pelo e nelle unghie, provocando infezioni. I gatti più a rischio sono i cuccioli, quelli con un sistema immunitario debole e quelli che vivono in ambienti affollati come rifugi e colonie. Lo stress, la malnutrizione e le condizioni igieniche scarse possono favorire la proliferazione del fungo. Inoltre, il contagio avviene facilmente attraverso il contatto diretto con animali infetti o superfici contaminate, poiché le spore fungine possono resistere nell’ambiente per mesi. Una prevenzione adeguata è fondamentale per ridurre il rischio di infezione e diffusione.

I sintomi della tigna nei gatti possono variare, ma il segno più caratteristico è la perdita di pelo a chiazze, soprattutto su testa, zampe e orecchie. La pelle sottostante può apparire arrossata, squamosa e coperta da croste. Il prurito è presente in alcuni casi, ma non sempre. Altri segnali includono fragilità del pelo, che si spezza facilmente, e un aspetto generale opaco del mantello. Nei casi più gravi, possono svilupparsi infezioni secondarie batteriche che aggravano il quadro clinico. Alcuni gatti possono essere portatori asintomatici e trasmettere la malattia senza mostrare segni evidenti, rendendo più difficile il controllo dell’infezione.

Il trattamento della tigna prevede una combinazione di terapie locali e sistemiche. I veterinari prescrivono shampoo, lozioni o creme antifungine per trattare le lesioni cutanee, spesso a base di miconazolo o enilconazolo. Nei casi più gravi, si utilizzano farmaci orali come itraconazolo o terbinafina per eliminare il fungo dall’interno. La terapia deve essere seguita con costanza e fino alla completa guarigione, per evitare ricadute. Inoltre, è fondamentale disinfettare l’ambiente, lavare le cucce e gli oggetti del gatto con acqua calda e candeggina e rimuovere frequentemente i peli infetti con l’aspirapolvere per prevenire nuove infezioni.

Prevenire la tigna nel gatto richiede attenzione all’igiene e alla salute dell’animale. È consigliabile evitare il contatto con gatti randagi o infetti e garantire una corretta alimentazione per rafforzare il sistema immunitario. Mantenere l’ambiente domestico pulito, lavando regolarmente cucce e accessori, aiuta a ridurre il rischio di contagio. Nei luoghi con più animali, è utile isolare quelli infetti fino alla guarigione completa. Anche controlli veterinari periodici possono aiutare a individuare tempestivamente eventuali infezioni e adottare le misure necessarie per contenere la diffusione della malattia.

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